Il cammino per genitori con figli LGBT al Forum 2016

Quest’anno il IV Forum dei Cristiani Lgbt che si terrà, da venerdì 15 a domenica 17 aprile 2016 nella Casa di Accoglienza San Girolamo Emiliani dei Padri Somaschi, alle porte di Albano Laziale (Roma), riunirà insieme uomini e donne, cristiani ed omosessuali da tutta Italia, i loro genitori e gli operatori pastorali (sacerdoti e laici).
Tra le tante novità del Forum 2016 c’è la presenza di un percorso specifico per i Genitori con figli gay, lesbiche e transgender; uno spazio concreto di accoglienza e di discussione, dove confrontarsi sul coming out dei propri figli e dove fare esperienza di una realtà che accoglie, ascolta e riconcilia. Questo cammino, nelle tre giornate del Forum2016, si articolerà in diversi momenti:

Venerdì 15 aprile con il Pre Forum per genitori con figli lgbt dove incontrarsi, confrontarsi e conoscersi.

Sabato 16 aprile sarà la giornata in cui fare esperienza di accoglienza e condivisione, nei workshop tematici e negli incontri con alcuni esperti di umanità (psicologi, sacerdoti, teologi) ed il confronto con gli operatori pastorali presenti.

Due saranno i  Workshop destinati ai genitori: al mattino dalle 11:00-13:00, il laboratorio di preghiera: “Chiesa Casa per tutti” condotto padre Pino Piva sj.  Per sperimentare un modo di essere “Chiesa” inclusivo e aperto a tutti; dove potersi conoscere, raccontare e condividere la propria esperienza spirituale a partire dalla condizione che ciascuno vive: laico o religioso, anziano o giovane, sposato o divorziato, omosessuale e non… 

Nel pomeriggio, dalle 15:00 alle 16:45, ci sarà l’incontro Quando il Coming Out irrompe in una famiglia cristiana condotto da Arianna Petilli psicologa e autrice del lavoro di ricerca su “Religione e omosessualità”. La partecipazione è caldamente consigliata ai Genitori e ai Giovani LGBT. Cercheremo di fare il punto sui vantaggi e gli svantaggi del coming out. Parleremo delle fasi che i genitori attraversano dopo il coming out del figlio, ma anche dei comportamenti che aiutano ad affrontare positivamente questo momento.

A seguire l’incontro-dibattico in plenaria con Alberto Melloni, autore  del saggio Amore senza fine, amore senza fini“(Il Mulino, 142 pagine),  e il teologo e filosofo Damiano Migliorini, autore con Beatrice Brogliato del saggio L’amore omosessuale. Saggi di psicoanalisi, teologia e pastorale. In dialogo per una nuova sintesi, (Cittadella Editrice, 492 pagine), a cui il pubblico presente potrà porre delle domande. L’incontro sarà introdotto dalla testimonianza di una coppia di genitori cattolici con un figlio gay.

Domenica 17 aprile i genitori saranno invitati a confrontarsi su queste tre domande: Quali difficoltà vivo come genitore? Cosa chiedo alla chiesa? Cosa posso fare per aiutare il cambiamento nella mia realtà? Le loro risposte, insieme a quelle degli altri gruppi, aiuteranno a scrivere il documento finale, che invieremo a tutte le nostre comunità cristiane, e diventeranno parte del momento di preghiera finale.

Il Programma Completo del Forum 2016> Clicca qui

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Per info> iscrizioniforum2016@gmail.com

 

Ho già raccontato come è andata quando mio figlio ci ha detto di sé. 
Ma da lì, dal dirlo, dal sentirlo dire, a vivere serenamente la quotidianità, in questo nostro mondo così ancora tanto omofobo, il passo è lungo, lunghissimo. Lo dirà ai nonni, prima o poi? Agli zii? Ai cugini? Ai vicini? Al mondo intero? Lo dirà? E io, che farò?

Sono così tante le domande, che non ho risposte, e non posso trovarle da sola. 

Se tu incontri una persona sconosciuta, la vedi, la accogli per quello che è, per come ti appare. Ma, è inutile negarcelo, se sai prima che questa persona è in qualcosa “diversa” da te, allora ecco che la incontri sì, magari anche la accogli, ma per farlo indossi degli occhiali speciali: quelli del pregiudizio, di ciò che pensi di sapere su di lei, prima di incontrarla. E non è una buona partenza per un incontro umano.


Ecco, andare al Forum può essere una occasione per lasciare a casa gli occhiali del pregiudizio, e riprovare ad incontrare le persone “diverse” in un abbraccio normale. 

Che poi, come genitori, ne abbiamo un bisogno immenso. Perché sono gli stessi occhi con i quali possiamo e dobbiamo guardare i nostri figli. Occhi liberi da pregiudizi. Sono gli stessi occhi con cui ci guarda Dio. Io penso.

Marta

 

Un bel giorno tornato a casa dal lavoro trovai mia moglie e mio figlio ad aspettarmi con ansia e capii subito che era accaduto qualcosa. Chiesi subito a mia moglie il perché di tanta agitazione e lei mi rispose “Nostro figlio è riuscito a confidarmi per iscritto una cosa molto importante” e così dicendo mi diede in mano un piccolo foglio. Diceva “Mamma, papà vi devo confidare che sono gay, ma non preoccupatevi che per me non è un problema”. Guardando mia moglie che aveva le lacrime agli occhi mentre mio figlio l’abbracciava dissi “Ma sei sicuro?”. Lui confermò.
Era da tanti anni che lo aveva capito, se ne era reso conto già dall’ultimo delle elementari, e col tempo ne aveva preso coscienza, tenendosi la cosa dentro per anni ed anni. “Sei sicuro?”. Quante volte gli abbiamo fatto questa domanda noi e i nostri parenti, dopo che l’avevamo detto anche a loro. Ma poi riflettendo abbiamo pensato “Come può non essere sicuro dopo averci riflettuto per tutti questi anni”. Certamente se non fosse stato certo almeno in buona parte non sarebbe mai venuto a confessarcelo sapendo che avrebbe potuto darci un grosso dispiacere. Io al momento dissi “Non importa, ti accettiamo così come sei” e lo stesso aveva già detto mia moglie, e lui ne fu molto felice.
Quella sera e nei giorni successivi io e mia moglie continuammo a riflettere, ognuno per conto suo, su quanto accaduto finché una sera ne parlammo tra noi e pensando al tempo passato capimmo tanti suoi comportamenti e tante sue paure. Decidemmo allora di dargli tutto l’aiuto possibile cominciando con l’offrirgli un ambiente famigliare sereno in cui potesse sentirsi a suo agio perché eravamo consapevoli del fatto che la società non gli avrebbe permesso di avere una vita facile.

Il padre di Alessandro

 

Mi avvicino così a questo mondo, grazie a mio figlio.. Non ho mai nutrito pregiudizi verso l’omosessualità giacché credo che l’Amore abbia forme d’espressione impossibili da imbrigliare, che sia troppo libero ed originale per poter essere limitato. Nonostante ciò, quando mio figlio finalmente è riuscito a dirmi come stavano le cose, un po’ di smarrimento me lo son dovuto vedere e fare i conti con quel che si dice essere: “predicare bene ok, ma razzolar poi come?”
Così è cominciato il mio reality show e tutto un susseguirsi di pensieri in contraddizione gli uni con gli altri, di round e ko finché alla fine tutto si è calmato ed ho ripreso la mia pseudo-lucidità. Spiego: un conto è vedere un avvenimento da una prospettiva esterna il cui coinvolgimento tocca di striscio e a volte neanche, un altro paio di maniche è l’essere catapultata in quello specifico avvenimento e toccare con mano la sofferenza di un figlio che non riesce ad accettare una parte di lui perché non rientrante nella così detta “normalità” e impaurito da eventuali rifiuti alla sua persona a causa di ciò.
Così per un po’ siamo andati avanti per tentativi, avvantaggiati comunque dalla possibilità di poter almeno essere sinceri e senza veli tra noi. Ho imparato il coraggio da mio figlio. Più lo osservo e più mi rendo conto della grande opportunità che entrambi abbiamo per imparare ad amare ed accettare noi stessi per poter vedere finalmente anche gli altri con il rispetto che meritano proprio a partire dalle nostre difficoltà.

Cristina