Workshop “Il nostro Giubileo: Misericordia voglio e non sacrifici” (Osea 6,6)

Presentazione del Workshop “Il nostro Giubileo: Misericordia voglio e non sacrifici” (Osea 6,6) curato da Gianni Geraci* del Guado di Milano al Forum dei Cristiani LGBT di Albano Laziale nel pomeriggio di Sabato 16 aprile 2016, dalle 15 alle 16.45

Nel suo commento al racconto della creazione Ambrogio scrive: «Il Signore Dio nostro creò il cielo e non leggo che si sia riposato. Creò la terra e non leggo che si sia riposato. Creò il sole, la luna le stelle, e non leggo nemmeno allora che si sia riposato. Ma leggo che ha creato l’uomo e che a questo punto si è riposato, avendo finalmente creato un essere con cui essere misericordioso» (Exameron VI, IX, 10, 76).E il Padre di cui ci parla Gesù nel Vangelo, lo stesso Dio che viene raccontato in tanti modi diversi dai libri dell’Antico Testamento, lo stesso Dio in cui ciascuno di noi dice di credere tutte le volte che recita il Credo, è innanzi tutto un dio misericordioso.
Riflettere insieme sulla misericordia di Dio e sulle sue implicazioni nella nostra vita significa innanzi tutto mettere da parte la nostra logica, le nostre emozioni e anche i nostri desideri, perché significa passare dalla prospettiva umana a una prospettiva più grande, quella del padre che perdona sempre.
Ce lo ricorda l’autore della lettera agli Efesini quando afferma: “Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo” (Efesini 4,32). “Belle parole – può dire qualcuno – ma come conciliare tutta questi discorsi sulla misericordia con l’esigenza di giustizia che ci interpella da tutte le parti?“.
La domanda è fondata, perché il rischio di parlare di misericordia per difendere i privilegi di chi sta bene e mantenere nella sofferenza chi paga per quei privilegi è molto concreto. La risposta ci arriva direttamente da Gesù che, nel vangelo di Matteo, ricorda tutte e due queste istanze nel testo delle beatitudini (“Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia, Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli” Mt 5,6-10). Si tratta di una risposta che ci invita a diventare operatori di pace stando attenti a non confondere la nostra idea di pace e di giustizia con la pace e la giustizia volute da Dio (di qui il riferimento ai “puri di cuore”) e che ci interpella con l’esempio di Gesù che, pera amore della giustizia ha accettato di mettersi in gioco completamente.

In questo senso va letto il testo di Osea che ho scelto come titolo: vivere il Vangelo e seguire Gesù non significa tanto offrire dei sacrifici rituali, ma significa accettare l’idea del sacrificio che nasce dall’amore più grande, quello di chi è disposto a dare la vita per i propri amici (Giovanni 15,13).

Incontriamoci e iniziamo a confrontarci insieme su questi temi.

 

231511487-d13a2bd2-acfa-4b8f-ba42-0f0ebddea759* Gianni Geraci, ha studiato all’Università Cattolica e partecipa attivamente alla vita di numerose associazioni cattoliche; entrato in contatto con il Gruppo di cristiani omosessuali de Il Guado di Milano ne è diventato il referente per la comunicazione; nel 1996 è stato nominato portavoce, per alcuni anni, del Coordinamento dei Gruppi di Omosessuali Cristiani in Italia.
Conosciuto e stimato da vescovi e laici che hanno a cuore l’accoglienza nei confronti di gay e lesbiche, è intervenuto come relatore a numerosi convegni e iniziative volte ad affrontare questo tema, nella chiesa e nella società.
Ha al suo attivo numerosi articoli su giornali e siti web ed ha collaborato a varie pubblicazioni in cui si riflette sulla pastorale con le persone omosessuali, come il recente “Le strade dell’amore. Cura pastorale e giustizia sociale per le persone omosessuali e transessuali” (Edizioni PIAGGE, 2015). Collabora come volontario, da alcuni anni, al Progetto Gionata su Fede e omosessualità.